Abbiamo fatto qualche domanda sul tema della “teoria gender” al dottor Paolo Antonelli, psicologo, psicoterapeuta e dottore di ricerca presso l’Università di Firenze, che si è occupato e si occupa di problematiche legate al pregiudizio, al genere e al bullismo (anche omofobo).
DOMANDA:
Dottor Antonelli lei è un osservatore privilegiato delle questioni relative ai pregiudizi e ai pregiudizi di genere, non solo nella sua veste di terapeuta ma anche avendo partecipato a team internazionali di ricerca e avendo collaborato e collaborando ad iniziative educative e di formazione, promosse a livello istituzionale, sui temi del pregiudizio, del bullismo, del bullismo omofobico. Può dirci in cosa consiste la così detta “teoria gender” ?
RISPOSTA:
Guardi la prima e più importante risposta da dare sulla “teoria gender” è che essa NON esiste! E’ pura invenzione. Ciò che invece esiste sono studi, attività di ricerca, progetti formativi ed educativi che, da oltre quaranta anni, inizialmente nei paesi di cultura anglosassone (USA ed Inghilterra) poi anche in Italia, hanno permesso di sviluppare percorsi ed attività volti a sostenere la parità di genere, la lotta contro il pregiudizio ed il bullismo anche omofobico, dando alle famiglie, agli psicologi, ai docenti, alle associazioni gli strumenti per intervenire ed aiutare adolescenti e pre-adolescenti.
Questi studi ci hanno permesso di capire come l’identità di genere si sviluppi e come essa possa essere differente da persona a persona. Sarà bene chiarire, al riguardo, subito, un altro aspetto: tali studi, come anche le attività formative ed educative che andiamo realizzando con il sostegno istituzionale, nella Regione Toscana o altrove, NON affermano che il genere maschile o femminile NON esiste, ma che l’identità di genere si esprime in tanti modi differenti, l’identità di genere è una delle dimensioni dell’identità sessuale di un individuo e non è uguale per tutti.
DOMANDA:
La “teoria gender” è una invenzione, dunque. Ma, allora, chi l’ha inventata?
RISPOSTA:
Questa inesistente teoria è frutto dell’attività di gruppi di cattolici, o meglio, di ultra cattolici, di cattolici oltranzisti, che hanno usato, distorcendoli, anzi stravolgendone il significato, per le proprie esigenze propagandistiche-fideistiche, concetti e studi che in realtà sono stati vitali, come detto, per contrastare forme di prevaricazione basate sul genere, violenza e discriminazione sessista, bullismo, anche omofobico, all’interno delle scuole e nella società nel suo complesso.
DOMANDA:
leggiamo spesso sui social-media notizie allarmanti, se non proprio folli, sugli effetti che avrebbe questa fantomatica “teoria gender”. Nei mesi trascorsi sono girati, sia su Facebook sia in volantini distribuiti davanti numerosi plessi scolastici, deliranti allarmi su presunte “lezioni di autoerotismo” che verrebbero imposte ad adolescenti e pre-adolescenti nelle scuole come risultato dell’applicazione della “teoria gender” nelle aule. Può fare chiarezza?
RISPOSTA:
Ho letto anche io tali notizie strampalate che sono totalmente false, lo ribadisco: tali notizie sono assolutamente prive di fondamento.
Detto brutalmente: insegnanti, psicologi, esperti NON insegnano e non insegneranno nelle aule italiane a … diventare gay o trans o come masturbarsi, ma insegnano, semmai, come affrontare meglio dubbi, ansie, paure legate alle questioni di genere.
Ricordo, poi che i percorsi formativi, gli incontri nelle scuole, le attività didattiche sui temi dell’identità di genere sono tutti svolti sotto il controllo ed il vaglio istituzionale, sia a livello regionale sia a livello nazionale. Ribadisco: incontri e lezioni, svolti sempre sotto il controllo istituzionale, hanno lo scopo di prevenire fenomeni gravi quali la violenza contro le donne, il bullismo, il bullismo omofobico e transfobico. Lo scopo è di aiutare ragazzi e docenti a gestire ed affrontare nel modo migliore i temi legati all’identità di genere e al genere.
DOMANDA:
Da dove hanno origine allora le tante bufale lette e sentite sul tema ?
RISPOSTA:
Dalla propaganda di gruppi ultra cattolici che hanno distorto, stravolgendone il significato, un documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che fornisce linee guida e strumenti utili agli insegnanti e agli operatori su come gestire al meglio le lezioni di educazione sessuale che da anni, in moltissimi paesi occidentali, Europa inclusa, fanno parte del programma scolastico. Il documento dell’OMS permette agli operatori di affrontare, senza improvvisare, aspetti della sessualità che possono mettere in crisi pre-adolescenti e adolescenti, come, ad esempio, la presenza di una sessualità precoce.
In realtà questa propaganda che distorce tutto cerca, piuttosto rozzamente, di mettere in cattiva luce tutti quei progressi che la scienza, la scienza della psicologia e la società hanno fatto su temi quali il genere e l’identità di genere.
DOMANDA:
Crede ci sia bisogno di più informazione su questi temi, o meglio, di una informazione scientifica corretta e seria?
RISPOSTA:
Certamente, ogni dibattito pubblico, ogni incontro, ogni percorso formativo serio che, sia come terapeuti, docenti, attivisti per i diritti civili, realizziamo è utile a far luce per smontare i pregiudizi e le tante, troppe, sciocchezze che vengono dette sull’identità di genere e sul genere.
LINK UTILI:
La circolare del Ministero dell’Istruzione alle scuole sull’inesistenza della teoria gender
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